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Il filo conduttore di questo libro è la duplice modalità in cui il tempo può essere vissuto: come la ripetizione di qualcosa che è già stato o come la dimensione in cui emerge ciò che è nuovo. Anche se questa è l'esperienza di ciascuno di noi, grandi nomi ci hanno preceduto e possono rappresentare una guida, o almeno una traccia: da filosofi come s. Agostino, Kierkegaard e Aristotele, a narratori come Mann e Proust, a poeti come Eliot e Montale. La psicoterapia, che si misura col tempo come ripetizione, deve farsene carico per comprenderne le ragioni profonde e muoversi verso l'esperienza del tempo storico, dove può avvenire ciò che ancora non era avvenuto. Anche se in questa avventura il tempo è spesso vissuto, per usare la classica analisi di s. Agostino, come "il presente del passato", la meta è, comunque, "il presente del presente". Ed è qui che alla fine si decide il valore del nostro vivere.